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Robespierre, La liberté ou la mort!

Fiche : Robespierre, La liberté ou la mort!. Recherche parmi 300 000+ dissertations

Par   •  23 Décembre 2017  •  Fiche  •  1 384 Mots (6 Pages)  •  790 Vues

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ROBESPIERRE

« La liberté ou la mort ! »

        Oggi vorrei parlare di Robespierre. Per cominciare, ecco un poema dell’Incorruttibile:

                Le seul tourment du juste, à son heure dernière,

Et le seul dont alors je serai déchiré,

C'est de voir en mourrant, la pâle et sombre envie

Distiller sur son front l'opprobre et l'infamie,

De mourir pour le peuple et d'en être abhorré.

Robespierre incarna la Rivoluzione francese e piu’ particolarmente la sua tendenza democratica come anche i sui metodi terroristi. E la ragione per cui ha sia ammiratori che biasimanti. Tuttavia i primi sono stati molto piu` rari per il fatto che Robespierre non piaceva a molti rivoluzionari a causa delle sue convinzioni morali e religiose. Le critiche contro Robespierre sono state piu’ che numerose: l’Incorruttibile portava il pizzetto in occasione della sua caduta. Tra queste due tendenze, vi erano indecisoni dopo 1794.  

  1. Le origini :

Maximilen Robespierre proveniva dalla piccola borghesia, di quella che popolava le assemblee rivoluzionarie. Ma se ne distingueva a causa delle sfortune della sua famiglia. Naque a Arras nell’ 1758. Sua madre moriva nell’ 1764. Suo padre spesso trascurava i bambini e spariva. Quindi, quasi da subito e´ rimasto spesso solo, soffrendo la mancanza d’affetto, di considerazione e di ricchezza.

Per la sua intelligenza, Robespierre ha potuto approfitare di una borsa di studio. Studiava con serieta´ e applicazione. A 22 anni, Maximilien aveva finito il suo studio con un certificato di buona condotta e una laurea in diritto con gratifica. Quando divenne avvocato, miglioro` la propria condizione di vita.

Grazie suoi studi presso il liceo Louis Le Grand, Robespierre ha potuto scoprire la filosofia delle Lumières. A quell’epoca si era allontanato della religione cattolica e si è appassionato alle idee di Rousseau. Parlando di Rousseau, Robespierre diceva infatti: « Homme divin, tu m'as appris à me connaître bien jeune, tu m'as fait apprécier la dignité de ma nature et réfléchir aux grands problèmes de l'ordre social. »

Ottenne rapidamente una reputazione d’avvocato, erudito e di bello spirito. Era ambizioso. Ma il suo successo non era completo, in quanto viveva in una societa´ non libera. Nel 1788 vi era un clima di contestazione e Robespierre voleva liberare i poveri dall’oppressione e dall’ingiustizia.  

  1. Il deputato del Tiers Etat :

Una volta eletto, Robespierre si sentiva investito da tutta l’autorita´ che gli dava la sovranità sul popolo e di un’alta missione: rinnovare la nazione nella sua struttura e nel suo spirito. Quindi diventa un uomo nuovo, liberato dalla sua timidezza e dalla cura delle autorità. Ha rapidamente capito che la resistenza alle sue aspirazioni era potentissima e che sarebbe  stato importante combattere in maniera veemente il “complotto dei nemici del popolo”. Denunciava tutto quello che entrava in polemica con la promulgazione e l’applicazione dei “principi” che guidavano l’azione rivoluzionaria e di quelli su cui si basavano una società nuova, armoniosa e definitiva, basata sulla questione dell’uguaglianza di diritti, della bonta` e della quasi-infallibilita` del popolo, della sovrana efficacia della virtu` per assicurare il progresso.

Oratore instancabile, coscienzoso e inflessibile, Robespierre diventa uno degli leaders dei democratici. Era contro la violazione dei principi e la repressione brutale dei movimenti popolari. Era per lo suffragio universale, l’ammissione di tutti nella “garde nationale” e nei jury dei tribunali. In questo modo guadagno´ l’ammirazione di Saint-Just.

Ma a causa di ripetuti insuccessi, aveva perso tutta la considerazione dei i deputati. Era anche convinto della non-incolumita` dei partiti e delle frazioni. Aveva rifiutato l’immunita´ per la maggioranza perchè preferiva la purità dei principi, l’incorruttilità del carattere, il rispetto e l’applicazione delle “massime dell’ uguaglianza e della morale pubblica”, la fiducia nell’ essere supremo. Grazie a tali cose ci sarebbe stato un nuovo ordine “nell’universo per secoli”.

 

  1. Il giacobino :

Tra il settembre 1791 e il settembre 1792 non aveva piu´ la carica da deputato in conformità alla regola che aveva difeso. Ma era tuttavia ancora attivo sul piano politico. Si occupava del club dei Giacobini. Era contro la guerra che Brissot e i suoi amici volevano. Robespierre pensava che questa guerra faceva il gioco del re perchè il successo era improbabile. Dopo i primi insuccessi e grazie all’azione dei “sans-culottes”, si sollevo´ un´ondata patriottica. Robespierre appoggiava questa tendenza che condusse alla caduta del re il 10 agosto. Divento` allora membro della Commune di Parigi e cominco` a giocare un ruolo di primo piano.

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