María de Zayas y Sotomayor

3.1 L’anima delle donne, María de Zayas y Sotomayor

In una Spagna imperiale previa al mondo barocco del secolo d’Oro, in una Spagna che, come nel resto del mondo, le donne continuavano ad essere recluse in un universo molto ristretto, nacque María da Zayas y Sotomayor, colei che, con un audace femminismo per il suo tempo, osò alzare la voce a beneficio dell'intelligenza e della dignità femminile:

Dona Maria de Zayas y Sotomayor can well be classed with those who first braved public opinion to assert and maintain, by force of argument, that women have certain rights and that, as human beings, they are not inferior to men.

Nonostante la fama di María de Zayas sia andata ben oltre a quella conferita dai suoi contemporanei, poco o niente si sa della sua vita privata. Salvador Montesa Peydró afferma:

Las pocas referencias biográficas que poseemos son excesivamente superficiales como para satisfacer no ya la curiosidad, sino la auténtica necesidad que sentimos para interpretar correctamente la obra de una de las personalidades más interesantes y complejas de todo nuestro Siglo de Oro.

A questo proposito, la critica ricorre spesso ad un’attenta lettura del contenuto dell’opera ricavando da essa spunti interessanti, non tanto dal punto di vista materiale quanto spirituale, che inducono a formulare ipotesi su probabili esperienze di vita dell’autrice: «sus preocupaciones intelectuales su pensamiento social y su vida sentimental son proyectados sobre los distintos personajes, especialmente las protagonistas».

Un importante contributo allo studio degli elementi biografici dell’autrice proviene dall’erudito Serrano y Sanz. Si tratta del certificato di battesimo, scovato nella chiesa di San Sebastiano di Madrid, in cui doña María risulta nata a Madrid il 12 settembre 1590:

María de Çayas.—En doce días del mes de Septiembre de mil y quinientos nobenta años, yo el bachiller Altamirano, theniente de cura, bapticé á María, hija de Don Fernando de Çayas y de Doña María de Barasa su muger. Padrinos Don Diego de Santoyo y Doña Juana de Cardona su muger; testigos Bernabé González y Alonso García-Altamirano.

Il padre Don Fernando de Zayas fu capitano di Infanteria e nominato Caballero del Hábito de Santiago nel 1628.

Per quanto riguarda la formazione culturale di María de Zayas, così come accade alla maggior parte delle sue contemporanee, si limitò all’insegnamento della scrittura e della lettura. «Nel XVII secolo la donna era infatti destinata ad una educazione prettamente femminile e che consisteva in lavori manuali, amministrazione della casa e cura della servitù ».

Difronte a questa situazione, Agustín G. de Amezúa y Mayo conclude che «doña María de Zayas fue autodidacta».

Sempre secondo Amezúa, nel 1606, il padre di doña María, dovette entrare a servizio del Conte di Lemos ed essersi poi trasferito a Napoli con la famiglia quando il Conte fu nominato vice re della città. La comparsa di questo personaggio illustre in ben cinque novelle è la prova di questo contatto diretto e intimo. María de Zayas trascorse dunque gran parte della giovinezza in Italia, e come ci suggerisce Montesa Peydró, molti sono i riferimenti a paesaggi, usi e costumi di questo paese presenti nelle novelle:

era

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