Histoire en italien. Il 48' in Europa
Chronologie : Histoire en italien. Il 48' in Europa. Recherche parmi 300 000+ dissertationsPar patricia28 • 15 Décembre 2017 • Chronologie • 2 051 Mots (9 Pages) • 635 Vues
L’Età della Restaurazione, iniziata nel 1815 con il congresso di Vienna, aveva ridisegnato la carta politica dell’Europa, ripristinando ovunque la monarchia assoluta. In molti paesi nacquero quindi movimenti di protesta, che furono costrette ad organizzarsi in società segrete, che non potevano uscire allo scoperto a causa della rigida censura politica che vigeva in quel periodo. In Italia ad esempio c’era la Carboneria. Questa associazione era presente in molte zone(Sicilia, Stato della Chiesa, Lombardia e Piemonte) e voleva l’indipendenza dell’Italia, pur non avendo un piano preciso, non tutti i carbonari poi erano d’accordo tra loro. Alla Carboneria aderirono soprattutto borghesi liberali, ma anche molti ufficiali e soldati dell’ex esercito napoleonico, inoltre c’erano anche studenti universitari. I carbonari si chiamavano così perchè per comunicare utilizzavano il linguaggio dei venditori dei carboni, garantendo così la segretezza dell’associazione.
Negli anni 20 l’Europa fu toccata da un’ondata rivoluzionaria. Le prime ribellioni iniziarono in Spagna, dove i ribelli ottennero dal sovrano Ferdinando VII, una costituzione, che riconosceva la sovranità popolare. L’esempio spagnolo, spinse anche i carbonari di Napoli a insorgere, ottenendo così una costituzione e un parlamento. Poco dopo si ribellò anche Palermo, i nobili napoletani chiedevano infatti la separazione della Sicilia dal regno di Napoli. Ma su richiesta del re Ferdinando I, l’esercito austriaco si recò a Napoli, sconfiggendo i lberali, così il re potè riprendere il controllo della città, abolendo la costituzione e il parlamento concessi precedentemente. Una sommossa per ottenere la costituzione scoppiò anche dopo in Piemonte. Per non cedere alle richieste dei ribelli, il re Vittorio Emanuele I abdicò in favore di suo fratello Carlo Felice, che però essendo assente fece assumere la reggenza a Carlo Alberto, che simpatizzava invece per i liberali. I liberali piemontesi chiedevano infatti solo una monarchia costituzionale, che venne concessa. Tuttavia poco dopo intervenne l’esercito austriaco, e Carlo Alberto fu mandato in esilio.
Anche in Grecia negli anni 20 ci furono dei moti indipendentisti contro l’impero turco, questi moti però furono ripresi nel sangue. Mentre nel 1830 la Grecia grazie all’aiuto di alcune potenze europee (Francia, Inghilterra e Russia) riuscì ad independizzarsi. In Italia i vari moti liberali (Stato della Chiesa, Parma e Modena) furono stroncati dall’esercito austriaco, che incarcerò, esiliò e giustiziò i capi delle rivolte.
In Polonia, l’insurrezione contro la Russia finì con un insuccesso dei liberali polacchi. In Francia nel 1830 i parigni si ribellarono contro il re Carlo X, che fu costretto ad abdicare. Il popolo scelse allora come nuovo re Luigi Filippo d’Orleans, il quale sosteneva alcune idee liberali e concesse una costituzione. Nei Paesi Bassi i belgi si separarono dagli olandesi e crearono un regno autonomo.
Nel 1848 l’Italia e l’intera europa erano in fermento. All’insofferenza dei liberali per le ingiuste condizioni imposte dal congresso di Vienna si aggiunsero le conseguenze di una pesante crisi economica che aveva colpito l’agricoltura e il commercio, generando miseria e disoccupazione. Da una parte, la classe popolare (contadini e operai) rivendicava migliori condizioni lavorative, da un’altra, la borghesia rivendicava un ruolo più importante nella politica. Proprio dall’Italia si accese la “miccia”. A Palermo la popolazione cacciò le truppe borboniche della città, e la rivolta si estese in tutta la Sicilia. A Napoli il re Ferdinando II di Borbone fu costretto a concedere la costituzione
In Francia la rivoluzione coinvolse sia la classe operaia e contadina che quella borghese. Infatti all’inzio ci fu un’alleanza tra le due. La borghesia desiderava una maggiore presenza in parlamento, opponendosi al re. Questa rivoluzione ebbe successo, i parigini riuscirono a far abdicare il re portando alla proclamazione della repubblica. Venne eletto un conservatore, Luigi Bonaparte, come presidente della repubblica. Questa rivoluzione a sua volta scatenò una serie di rivoluzioni a catena lungo tutta l’Europa.
Nei paesi germanici, alla crisi economica si sommavano le aspirazioni indipendentistiche delle diverse nazionalità dell’impero. A Vienna, venne concessa la costituzione dopo la caduta del governo Metternich, che si vide costretto a fuggire a causa delle insurrezione nelle varie regioni dell’impero. A Berlino, l’insurrezione costrinse il re di Prussia, Federico Guglielmo IV, a convocare un assamblea costituente, riunendo tutti i rappresentanti delle nazioni tedesche, anche qui, venne concessa la costituzione. Insorse anche Budapest, che si dichiarò indipendente dall’Austria.
In Italia nonostante i tentativi falliti da parte delle organizzazione segrete, emersero tre linee:
- Quella di Giuseppe Mazzini, democratica e repubblicana; riteneva che per coinvolgere il popolo nella lotta per l’indipendenza si dovesse promuovere un programma di riforme sociali, creò a Marsiglia la “Giovine Italia” nel 1831, facendo affidamento sull’entusiasmo dei giovani
- quella di Cesare Balbo, che voleva una confederazioni di stati guidati dai Savoia;
- quella di Vincenzo Gioberti, che voleva una confederazione sotto la guida del papa, venne definito neoguelfism, venne accolto da scrittori come Manzoni
Diversi moti rivoluzionari scoppiarono lungo tutta l’Italia. Nel regno delle due Sicilie, il re Ferdinando II fu costretto a concedere la costituzione, così come il gran Ducato di Toscana; nel Regno di Sardegna viene concesso uno statuto, chiamato Statuto Albertino, particolarmente importante poichè diventerà la costituzione dell’Italia Unita fino al 1946. Intanto a Venezia, i rivoluzionari riuscirono a cacciare gli austriaci proclamando la repubblica. A Milano, in seguito alle cinque giornate di Milano, gli austriaci vennero sconfitti e venne proclamato un governo provvisorio. Queste vittorie costrinsero il re Carlo Alberto di Sardegna a scendere in campo: il 23 Marzo 1848, il Piemonte entrò in guerra con l’Austria, in quella che è ricordata come la prima guerra d’indipendenza. Carlo Alberto voleva tuttavia solo impadronirsi della Lombardia. Dopo alcune sconfitte, Carlo Alberto fu costretto ad abdicare in favore di suo figlio, Vittorio Emanuele II, che firmò con gli austriaci un trattato di pace. Anche a Roma trionfarono i democratici, costringendo il Papa alla fuga e proclamando la repubblica Romana. Un anno dopo, intervenne Luigi Napoleone, per restituire il governo della città al Papa. A differendere la repubblica c’erano Giuseppe Garibaldi, “l’eroe dei due mondi” e Goffredo Mameli, autore del testo di quello che sarebbe diventato l’inno di Italia.
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