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Étude de la consommation d'une entreprise (texte en espagnol)

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Par   •  27 Novembre 2013  •  3 521 Mots (15 Pages)  •  700 Vues

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I consumi ed il consumismo nella società moderna

Premessa

In un mondo che appare sempre più pervaso da modalità comportamentali collettive che mi appaiono di tipo schizofrenico in talune sue espressioni, con particolare riferimento agli atti relativi ai consumi, reputo quanto mai necessari ricerche analisi approfondimenti per tentare di comprendere tali fenomeni e le motivazioni che ne risultano all’origine, fra quelle che si ritiene maggiormente esplicative.

Il tema, infatti, in merito al quale ho deciso di offrire alcuni elementi di riflessione, è quello relativo ad un fenomeno molto tipico quanto ritengo nodale della società moderna, intesa nella sua globalità: i consumi ed il consumismo. Il tema dei consumi nella loro espressione comportamentale, il consumismo, è quello che, più di altri in questo momento, mi sono ritrovato ad analizzare e tentare di approfondire sempre più frequentemente con un senso di crescente allarmismo, generato dalla intuizione confermata dalla diffusa quanto crescente consapevolezza che la loro influenza ha assunto un ruolo centrale e fagocitante in questa cosiddetta civile e moderna fase storica.

Eppure il consumismo non risulta essere tra i fenomeni socio-economici e culturali più studiati e più dibattuti dell’ultimo secolo: nel senso che alla portata della sua influenza inarrestabile nella società attuale, non sembrano corrispondere adeguate analisi studi e valutazioni.

Questa prima analisi in merito a tale fenomeno risulta ancora molto grezza, nel senso che non è squadrata da un puntuale rigore formale e metodologico, che si impone sempre, laddove si trattano temi di questa portata: me ne scuso in anticipo.

In generale, i consumi ed il consumismo appaiono come espressione di una monocultura prevaricante caratterizzata da alcune allarmanti specificità: è dilagante, diffondendosi a livelli sempre più di massa; è povera, essendo priva di contenuti ideali e di principi; è avvilente, risultando priva di radici e istanze individuali profonde. Una monocultura infatti, che si mantiene irrimediabilmente e forse volutamente alla superficie dei fenomeni e dei bisogni, avendo quasi paura o non volendo indagarne le cause più profonde. La monocultura del consumismo è andata tuttavia affermandosi anche a causa di un contesto socio-culturale caratterizzato da una diffusa incultura di massa, che favorisce l’assunzione di tendenze acritiche verso l’imitazione da parte del singolo individuo di comportamenti scelte e tendenze di altri, che comportano effetti irrimediabilmente devastanti le istanze più autentiche e davvero più gratificanti della Persona. L’incultura di massa si è così rivelata l’humus ideale per contribuire in misura determinante allo sviluppo del processo di una globalizzazione inarrestabile della monocultura del consumismo.

La diffusione incalzante del consumismo (che accelera peraltro la continua distruzione di risorse naturali non rinnovabili) è determinata e sostenuta dall’esaltazione ossessiva di comportamenti ispirati da illusioni edonistiche (che fanno leva su un egocentrismo fondamentalista: costi quel che costi).

I consumi: alcuni tratti caratteristici

Va subito detto che, in generale, il consumo di beni-oggetto o di beni-servizi è essenziale per la stessa sopravvivenza dell’Uomo, in quanto questi soddisfano bisogni specifici, anche se non tutti dello stesso livello di priorità.

I bisogni hanno, infatti, una scala di priorità diversificata in cosiddetti bisogni primari e quelli secondari, fino a quelli, pericolosamente fuorvianti, dettati dall’aspirazione ad un’evidenziazione personale che risulta marcata dal possesso di determinati oggetti, che sembrano così conferire valore aggiunto (!) a chi li possiede.

I consumi dei beni, nel soddisfare specifici bisogni, procurano benefici-gratificazioni, il cui livello risulta correlato e commisurato alla priorità stessa dei bisogni che intende soddisfare. I bisogni primari o di base, si traducono sostanzialmente in una necessità oggettiva di consumare, dettata dalla stessa sopravvivenza materiale dell’uomo e, pertanto, impongono in genere la destinazione della quota iniziale del reddito disponibile. Gli altri bisogni, quelli secondari e fino a quelli cosiddetti vistosi, vedono impegnate le quote residue del reddito disponibile. I consumi di beni si ritrovano strettamente commisurati ad una percezione dei benefici-gratificazioni che però risultano proporzionalmente decrescenti rispetto alla quantità consumata-fruita.

Mentre però, questa legge economica di base si ritrova applicata sempre, quando ci si riferisce ai bisogni primari, la stessa perde di validità quando la si intende applicare ai bisogni secondari e, ancor di più, a quelli vistosi; in questi casi, la percezione dei benefici-gratificazioni derivanti dai consumi secondari e, soprattutto, da quelli vistosi, appare crescente rispetto alle quantità consumate e tende spesso a tradursi in un’insaziabile volontà di accumulazione delle loro quantità. Peraltro, è stato rilevato che quote anche importanti, persino di redditi molto bassi, vengono destinate a consumi che soddisfano bisogni secondari o addirittura solo vistosi, a scapito degli stessi bisogni primari che restano così insoddisfatti.

Un’altra peculiarità dei consumi è costituita dalla speciale caratteristica di contraddittorietà fra l’ovvia impermanenza dei beni consumati ed invece dalla permanenza duratura dei relativi bisogni che intendono soddisfare.

Lo scenario dei consumi evidenzia già per queste prime considerazioni, una complessità e contraddittorietà che meritano, di per sé, ricerche necessariamente ampie articolate ed approfondite. Tale necessità appare ancora più motivata se ci si sofferma a riflettere sul fatto universalmente riconosciuto che i consumi segnano, con i loro flussi più o meno accentuati, i ritmi dello sviluppo dell’intero sistema economico e sono quindi considerati il carburante dell’economia, tanto da essere diventati in Italia oggetto di una recente campagna pubblicitaria in tal senso: una sorta di istigazione a … consumare. In altri termini, i consumi influenzano direttamente il sistema economico che sono chiamati ad alimentare, scandendone modalità e regole di funzionamento.

L’espressione comportamentale dei consumi è definito consumismo che, per dirla con il Devoto-Oli, è un “atteggiamento, spontaneo o provocato, volto al soddisfacimento indiscriminato di bisogni non essenziali, alieno da ideali, programmi, propositi”.

Alcuni significativi

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